A zonzo per le Alpi per la prima volta con la Ducati ST3.
Cinque giorni intensi, di curve & tornanti, iniziati con una "tirata" autostradale e la partecipazione alla Rosenheim Herbstfest, sotto un immenso tendone dove oltre 6.000 bavaresi festanti brindavano ogni due minuti al ritmo dettato dalla banda.
La verdissima ed ordinatissima Baviera |
Rosenheim Herbstfest |
Lì attorno altri due o tre tendoni analoghi (ognuno attrezzato per distribuire una marca diversa di birra) dove suonavano altre bande ma si brindava alla stessa maniera sbocconcellando gli stessi (ottimi) polli allo spiedo.
Alle 23 il pullman noleggiato allo scopo ha riportato all'albergo anche il nostro gruppo (le moto, saggiamente, le avevamo lasciate parcheggiate a Torwang): ma mentre molti di noi erano alcolizzati molesti e canterini, gli splendidi bavaresi, non appena lasciato il perimetro della festa, tornavano ad essere ligi, ordinati e perfetti... magari ubriachi, ma silenziosi :-)
Una casa tradizionale a Torwang |
L'indomani giretto smaltitorio tra Baviera e confine austriaco.
Sì, perchè se fino ad ora il sottoscritto magnificava l'Austria come esempio di ordine, pulizia, capacità di coesistenza tra umani e ambiente circostante... beh, una volta visti i verdi pascoli, le linde casette e fattorie attorno a Torwang e Rosenheim... oggi l'Austria mi sembra sempre bellissima ma meno perfetta :-)
La domenica decido di lasciare molto presto la comitiva per portare le ruote della ST3 su un paio di strade non ancora conosciute: per stradine secondarie faccio quindi rotta per Kitzbuhel, affronto il Pass Thurn e a Mittersill mi dirigo per Krimml.
Ecco la prima meta dei miei quattro giorni settembrini strappati al lavoro: la Gerlos Alpenstrasse, con una vista stupenda su una cascata di proporzioni considerevoli: mi pare la Krimmler Wasserfalle. La strasse è economica nel pedaggio richiesto (4 euro per le moto) ma purtroppo anche molto breve: un paio di viste panoramiche, qualche tornante ben assortito e si è già alla stazione di uscita.
Krimmler Wasserfalle alla Gerlosstrasse |
Ma siamo ormai giunti alla ZillerTal, una valle molto ampia e bella, ma troppo ampia ed abitata per i miei gusti.
Ma a Ried parte la Zillertaler Hohestrasse. Anche questa strada è a pedaggio (sempre 4 euro), ma in realtà è ben diversa dalle Alpenstrasse veloci ed attrezzate. La Zillertaler è un'avventura nella wilderness della montagna.
La strada è molto stretta, in certi punti una moto con le borse ed un'auto non si incrociano senza rischiare una strsciata. Anche l'asfalto non è perfetto. Però il paesaggio, pur senza essere ad altitudini elevate, è molto bello. Purtroppo è domenica, e nelle baite si festeggia. Le file di automobili e di pullmini rovinano un po' il gusto della guida, e dopo essere usciti dalla strasse (a Zellberg) ripercorro la ZillerTal senza troppi indugi.
Zillertaler Hohestrasse |
Imbocco l'autostrada ed evito i centri abitati di Innsbruck, Telfs, Imst ed esco a Plans.
La meta è un'altra alta strada alpina che "mi manca", la Silvretta.
La vallata è subito accogliente, verde e piacevole per la guida. Già a See un paio di Biker Point mi ispirano alla sosta per la notte, ma continuo fino a Galtur, dove mi fermo all'Hotel Luggi, dove, gentilissimi, mi consigliano anche una variazione per il giro dell'indomani. Cena all'accogliente Bar dell'Hotel Post, con ottimi Rostkartoffeln e Gemusestrudel (mit Weisswein troken) :-)
Eccoci qua, Silvretta!
A giugno ero arrivato fin qui, con la mia Aprilia Futura, per trovarla ancora chiusa per neve. Mi ero ripromesso di portare la mia moto su questo asfalto al più presto... ed eccomi qua con un bicilindrico italiano.
Silvretta Hochalpenstrasse |
Silvretta Hochalpenstrasse, StauSee |
Silvretta Hochalpenstrasse |
Silvretta Hochalpenstrasse |
Suonatori di corno alla Silvretta |
Ed è bellissimo guidare il pompone della ST3 sulle dolci curve della Silvretta Hochalpenstrasse, fermandosi a far attraversare un cavallo o a cercare di memorizzare tutti i colori ed i dettagli dello StauSee.
Nel primo tratto sembra di seguire un fiordo, poi il lago diventa importante e sulle rive i turisti vengono intratenuti anche da un trio di suonatori di lunghissimi corni tradizionali.
Ma poi si scende, e la Silvretta diventa anche molto tortuosa e divertente per gli amanti della piega (ed è qui il dubbio atroce: guardare il panorama o impegnarsi in una guida più sportiva?)!
Usciti dalla Silvretta Alpenstrasse seguo il consiglio del titolare dell'Hotel Luggi: a Bludenz infilo l'autostrada e ci resto fino a Feldkirch.
Verde Austria! |
Da Rankweil inanello il FurkaJoch, seguendo la strada per Dalmus ed Au. Giunto a Warth prendo la Lechtal Strasse e ad Elmen mi dirigo verso lo splendido HahntenJoch, che è veramente una favola (questo me lo ricordavo... lo avevo "fatto" un paio di anni fa durante il mio giro delle Alpi).
Scesi dall'HahntenJoch si è praticamente ad Imst, e da qui è facilissimo seguire le indicazioni per l'Otztal, ovvero per il TimmelsJoch - Passo del Rombo.
Ma ormai è ora di riposarsi un po'. A Solden trovo una pensincina modesta ed abbastanza economica (siamo a Solden...), la Gurgler-Hof (di fronte alla Pension Schultes): 25 euro a testa "mit Fruhstuck".
L'indomani si sale ai 2509 metri del Passo del Rombo.
Erano un paio d'anni che non avevo l'occasione per portarci sopra le ruote. Bellissimo. Veloce ed entusiasmante la salita dalla parte ustriaca, con le curve pennellate sui ghiahioni di epoca glaciale. La Timmelsjoch Hochalpenstrassen vale tutti gli 8 euro richiesti (www.timmelsjoch-hochalpenstrasse.at)!
Sulla Timmelsjoch Hochalpenstrassen |
Duro, ostico, stretto ed impervio il versante italiano. Ma con un panorama mozzafiato, fino a scendere a S. Leonardo, nella verdissima Val Passiria, da dove ho affrontato il divertentissimo Passo di Monte Giovo.
Versante italiano del Rombo |
Passo Pennes |
Val Sarentino |
Scesi a Vipiteno via per il Passo Pennes, che porta alla sconosciuta Val Sarentino, piccolo paradiso per gli amanti della Mountain Bike... e del paesaggio alpestre!
Verso il Pennes |
Pochi km dopo Sarentino (che merita una breve sosta), ecco la scalata nel bosco che porta all'Altopiano del Renon, che appare come la perfezione del paesaggio alpino. Appena finita la salita, infatti, ecco schiudersi la vista su un infinito ondulato di malghe, pascoli, boschi, mucche al pascolo.
Spengo la moto: solo il suono dei campanacci... e lo scatto della reflex di Claudia... click!
Altopiano del Renon |
Altopiano del Renon |
Lasciamo alla nostra destra anche le conosciute "piramidi di Renon" e scendiamo a Ponte Gardena per una provinciale larga meno del.. Gavia A Ponte Gardena ci dirigiamo per Castelrotto, poi per Fiè allo Sciliar (merita una fermata il minuscolo centro storico) e da qui via per le splendide curve del Passo Nigra e del Costalunga. Giungiamo a pomeriggio inoltrato a Vigo di Fassa.
Fiè allo Sciliar |
In un giorno di moto non abbiamo incontrato un solo chilometro di strada noiosa o banale!!!
Animali selvaggi verso il Passo Pennes :-) Sosta all'Hotel Gambrinus. Economico ma di buon livello, e con garage per la Ducati!
Il giorno del rientro: alle 9 di ieri mattina... un freddo bestiale, ma si parte per il giro Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi.
Dolomiti! |
Purtroppo ci sono tantissimi autoveicoli (e pullman) a passo di lumaca... c'è meno traffico ad inizio giugno!!! Riesco a guidare soprattutto Campolongo e Pordoi. Poi il Fedaja, il Valles ed il Rolle. Passi conosciuti, ma per la Ducati era la ...prima volta :-)
Che dire? Bellissimi e conosciutissimi. Sostiamo solo per qualche foto e per ...wurstel e patatine a S. Martino di Castrozza :-) Poi la pianura, il traffico, la noia. E la voglia di ripartire subito :-)
A questo punto... a qualcuno è venuto voglia di chiedermi come va la Ducati?
Lo leggete nel DesmoBlog!
Gattostanco, 9 settembre 2004
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