Il Coordinamento Motociclisti ha scritto, in data 13 novembre, al Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e a tutti i sindaci dei comuni interessati alle limitazioni alla circolazione dell'Operazione "Liberiamo l'aria" (targhe alterne e divieti i giovedì e le domeniche).
Questo il testo della lettera avente per oggetto: Operazione "Liberiamo l'aria" e utilizzo delle "due ruote":
Abbiamo preso visione di quanto fissato dall'Accordo di programma dell'iniziativa "Liberiamo l'aria" e siamo, con la presente, a sottoporre alla Vostra attenzione alcune brevi riflessioni che riguardano migliaia di utilizzatori delle "due ruote" a motore.
1) utilizzo della moto o del ciclomotore in città.
Non possiamo non rilevare come le prescrizioni dell'Accordo siano estremamente punitive per moto ed ciclomotori: mentre le autovetture non catalizzate e non eco-diesel infatti possono, munite di "bollino blu", circolare a targhe alterne, i ciclomotori a due tempi non hanno scampo. Eppure l'utilizzo dei ciclomotori rende sicuramente più fluido il traffico.
Annulla il tempo di attesa e di inutile circolazione alla ricerca di un parcheggio, nellendo le code. Un elevato utilizzo delle due ruote, quindi, riduce sostanzialmente il numero degli autoveicoli contemporaneamente sulle strade, garantendo minor tempo di percorrenza e riduzione dell'inquinamento complessivo.
Si deve inoltre considerare che:
1. al momento, il controllo periodico dei gas di scarico ("bollino blu") per moto e ciclomotori non è regolamentato, né è possibile prevedere quando lo sarà, dato che le attuali norme comunitarie non ne consentono l'attuazione a cui fare riferimento;
2. per gli autoveicoli, da oltre dieci anni le procedure di omologazione stabiliscono i limiti massimi di emissione allo scarico: questo lasso di tempo, unitamente alle recenti campagne governative di sostegno all'acquisto di auto nuove, ha consentito il rinnovo di oltre i 2/3 del parco circolante. Per le moto ed i ciclomotori le cose stanno diversamente, in quanto solo a partire da giugno '99 l'omologazione di tali mezzi prevede dei limiti massimi per quanto riguarda i gas di scarico. Nel breve periodo trascorso non è certamente stato possibile un rinnovamento del parco circolante in misura paragonabile a quello delle autovetture.
3. In considerazione del numero di mezzi circolanti e dei brevi tempi di percorrenza (e quindi di funzionamento), si può ritenere che l'effettivo impatto ambientale delle moto e dei ciclomotori, indipendentemente dal tipo di motore e di omologazione, sia di scarsa rilevanza ai fini del successo della campagna in oggetto;
4. Infine, qualunque limitazione alla circolazione di moto e ciclomotori avrebbe, con molta probabilità, l'effetto di riportare ? ove possibile - i loro utilizzatori abituali all'uso dell'automobile, con maggiori consumi di carburante, maggior ingombro delle strade e tempi di percorrenza (e di funzionamento del motore) più lunghi.
2) utilizzo dei motoveicoli per turismo
I motociclisti utilizzano la moto anche d'inverno. Tassa di proprietà e assicurazione sono balzelli pesanti, ma nulla appaga di più l'appassionato che poter contare su un fine settimana con la propria moto. Dover "uscire" dalla zona vietata prima delle 8,30 oppure dover rientrare dopo le 19,30 sono condizioni, d'inverno, veramente punitive e anche pericolose per la sicurezza dei motociclisti.
Notiamo, inoltre, che se con le autovetture è possibile organizzarsi in "car pooling", con la moto (che, avendo due posti, è sempre occupata almeno al 50%) questo non è materialmente possibile.
Per queste ragioni quindi, il Coordinamento Motociclisti Vi chiede di consentire la libera circolazione delle moto e dei ciclomotori dal lunedì al sabato; la domenica, di autorizzare il transito di moto e ciclomotori fino alle 10 e dalle 18.
Rimanendo a disposizione per qualsiasi informazione e chiarimento, cogliamo l'occasione per porgere i nostri più distinti saluti.
Il Presidente Nazionale del Coordinamento Motociclisti
Riccardo Forte
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