domenica 17 novembre 2024

Un Titolo stravinto dalle Desmosedici made in Borgo Panigale


Jorge Martìn e Francesco Pecco Bagnaia hanno fatto un campionato incredibile. Pecco ha fatto qualche sbaglio in più ed ha avuto un po' di sfortuna (basterebbe ricordare quando è stato buttato giù da Alex Marquez), ma è stato più veloce.

Martin ha rinunciato ad alcune possibili vittorie pur di non rischiare, accontentandosi dei 20 punti.
Entrambi sempre corretti, proprio come Ducati che non ha favorito il proprio team interno.
Ducati inoltre ha dimostrato una superiorità delle Desmosedici made in Borgo Panigale imbarazzante per tutti gli altri costruttori.
Bello 👍

lunedì 4 novembre 2024

Tre giorni sulle Alpi ...a novembre!

Le previsioni ci hanno azzeccato, ma evidentemente non le seguiamo solo noi, perchè la cosa più difficile di questi tre giorni, è stata trovare una stanza d'albergo (sono pochissimi quelli aperti, ma evidentemente i tre giorni del w-e lungo e di bel tempo, hanno portato moltissime persone a cercare di passare qualche ora di svago camminando in montagna).

Noi abbiamo trovato il venerdì sera alla Stella Alpina di Voltago Agordino, mentre il sabato sera ci siamo fermati all'Albergo Ombrettola di Falcade.

Colle di Guarda
Venerdì 1° novembre 2024: partiti da Ravenna in una mattina assolata ma fredda, nel tratto di Portomaggiore - Transpolesana ci troviamo di fronte ad una "bella" nebbia, che per fortuna piano piano sparisce.
Dopo un breve tratto di A31 usciamo a Villorba-Spresiano e ci dirigiamo per il Colle di Guarda in mezzo a splendidi vigneti, per poi affrontare lo stretto, selvaggio e ben poco frequentato Passo di Praderadego. Un passo per me bellissimo, peccato che in cima non ci sia più alcuna attività ricettiva o di ristorazione attiva. Per trovare un piatto di pasta dobbiamo arrivare fino a Trichiana...
Salendo al Praderadego

Passo Praderadego
Ci fermiamo volentieri, anche perchè sappiamo che nella desolata e bellissima Valle del Mis non è che ci siano poi molte opportunità (in realtà un chiosco era aperto, ma ovviamente strapieno... anche questa volta abbiamo avuto 'naso')...
Valle del Mis, l'Osteria alla Stua

Valle del Mis - Pattine

Dopo la consueta foto ai ruderi dell'Osteria Alla Stua, raggiungiamo il parcheggio di Pattine... Mi aspettavo un paese abbandonato, in realtà molte case oggi sono utilizzate (probabilmente come seconde case, nella bella stagione). Comunque dal piccolo parcheggio, sono veramente poche centinaia di metri di passeggiata in mezzo al bosco, su una strada carrabile semplice semplice... ne vale sempre la pena per sgranchirsi un po' dopo tanti chilometri in sella.
Forse California avrebbe meritato di più, ma c'era davvero troppo fango, nell'occasione, per chi come noi era attrezzato da moto e non da trekking... sarà per la prossima volta.
Riprendiamo la Multistrada per portarci fin quasi a Forcella Franche, per svoltare a sinistra in direzione Forcella Aurine... da lì arrivare a Voltago Agordino è un attimo. Doccia, passeggiata e aperitivo.

La Stella Alpina, recentemente ristrutturata è bar, edicola, ristorante, pizzeria, albergo: è il punto di ritrovo del paese, che senza diventerebbe un quartiere-dormitorio sopra Agordo.
Le proposte del ristorante sono davvero ottime, così come i prezzi.
Le stanze sono un po' piccole, così come i bagni (d'altronde quando si ristruttura non si possono fare miracoli sulle volumetrie), ma tenute molto ma molto bene. Pulizia assoluta.
cena!

Forse il prezzo della stanza potrebbe essere un po' più basso, mentre sul ristorante niente da dire, anzi: da stra-consigliare!
In definitiva: una sosta di ottimo livello, in un paesino molto tranquillo e silenzioso.
I parcheggi sono nella piazzettina dietro la chiesa, compresi gli spazi per le moto.
Voltago è molto tranquillo, il relax è assicurato, così come il bel panorama sulle vette e le vallate circostanti.

Sabato 2 novembre... Sellaronda &...!!!
Partenza da Voltago
Passo San Pellegrino
, Passo Sella,
Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Pordoi, Passo Fedaia, Passo Falzarego, Passo Giau, Passo Staulanza, Passo Duran... c'è poco da dire, su strade stra-conosciute e fatte decine, forse centinaia di volte in questo ultimo quarto di secolo... però fatti il 2 di novembre, con un'inversione termica pazzesca (3 o 4 gradi in valle, all'ombra spesso anche con il ghiaccio, e invece fino a 17 o 18 gradi sul S.Pellegrino e sul Sella) e dei colori meravigliosi da lustrarsi gli occhi ogni volta, dopo ogni curva... beh, oggi ne valeva davvero la pena...
E' una sorta di doppio anello, che unisce il classico Sellaronda a Falzarego e Giau, per tornare poi da Staulanza e Duran... In novembre, nonostante il week-end lungo festivo, le strade sono quasi tutte poco trafficate... tranne il Giau, invaso da migliaia di auto parcheggiate ovunque. Peccato... è uno dei miei passi preferiti, ma rimane sempre meglio goderselo a inizio stagione, quando lo sci è finito ma attorno c'è ancora neve a sconsigliare le passeggiate. Appuntamento a primavera :-)
Passo San Pellegrino
Passo Sella

All'ombra rimane ...freschino :-)



...ma sempre occhio al ghiaccio in valle e all'ombra!!!

Sosta panino-bicchiere di rosso-souvenirs sul Fedaia

sul Fedaia
I Serrai di Sottoguda


Arriviamo a Falcade, dove abbiamo la stanza e la cena prenotata all'Albergo Ombrettola, che il sole già inizia a nascondersi molto spesso, e l'aria si fa sempre più freschina.
Passo Duran

Il tempo di una doccia bollente e di metterci 'in borghese' e scendiamo in paese a comprare un paio di souvenirs e di farci un aperitivo con un buon bicchiere di rosso al Bar El Festil e si fa subito ora di cena.
L'Ombrettola è un albergo piccolo, tenuto benissimo, pulizia e ordine assoluti. Prezzi decisamente accettabili (tutto, a Falcade, ha prezzi molto più bassi che nella vicina Val di Fassa... evidentemente il Passo San Pellegrino, che divide le due valli, fa la differenza :-) ) e una gestione familiare che garantisce una buona cucina anche per la mezza pensione e un'accoglienza molto piacevole. Anche la posizione è ottima, perché pur vicina al centro non i sulla strada principale e quindi l'albergo risulta silenzioso. E siccome ci siamo trovati bene la prima volta, ci siamo pure tornati anche in questo fine stagione, trovandoci di nuovo benissimo, sia come stanza, che come cucina, che come accoglienza. Assolutamente consigliato!!!

Domenica 3 novembre:
il tempo purtroppo è volato. Da Falcade rientriamo per il Passo Valles, e per il Passo Rolle (tra i due passi troviamo ampi tratti di strada bianca... ghiacciata, non sterrata :-) che ci ricordano che siamo a novembre) e poi scendiamo verso Valstagna, dove ci fermiamo a pranzo nel carinissimo dehor del Ristorante-pizzeria La Villetta proprio sul tracciato di kajak sulla Brenta. E' ormai tempo di pianura e di rientrare. Per fortuna la nebbia è scomparsa e siamo a Ravenna ancor prima di buio...
Falcade

Passo Valles


...freschino...


Passo Rolle

Valstagna

Tre giorni spettacolari, e soprattutto inusuali per il periodo dell'anno.
E nei quali ci siamo proprio goduti ogni curva, ogni panorama, ogni sosta. E anche il comfort, la sicurezza e la facilità della Multistrada V2s.
L'itinerario:








domenica 8 settembre 2024

Colla, Giogo, Paretaio, Prugno e Gallisterna

Sabato 7 settembre, il caldo di questa estate infinita è ancora notevole, ma un po' più sopportabile. Un giretto ci sta!

Visto che partiamo con calma e senza fretta, da Ravenna saliamo diretti e senza deviazioni 'strane' al Passo della Colla. La strada è sempre bellissima, in cima la Locanda ormai abbandonata da anni mette un po' tristezza... ...quanti ricordi... ci abbiamo anche dormito, qui alla Locanda della Colla, più di vent'anni fa, ad un raduno di Internet Riders of Italy... era un'altra era.


Per fortuna Monica e Filippo hanno aperto il Nido d'Allocco, proprio dietro alla vecchia locanda, che è diventato un vero e proprio punto di ritrovo per tanti motociclisti. Ne approffittiamo anche noi per berci qualcosa di fresco.

Scendiamo verso la Toscana, e per evitare di farci troppa, noiosa pianura, a Ronta svoltiamo a destra seguendo le indicazioni Luco del Mugello. Sono stradine secondarie, strette e malmesse, in un paio di punti addirittura ripide. Ma si sbuca proprio a fianco dell'Autodromo del Mugello.

Passiamo di fronte all'ingresso principale e teniamo al nostra destra: non appena si comincia a salire la strada torna divertentissima... d'altronde si sale al Passo del Giogo!


E' passato mezzogiorno da pochi minuti quando ci fermiamo in cima al passo: proviamo a telefonare al ristorante di Casetta di Tiara per sapere se c'è un tavolo libero e, dopo aver preso con fatica il collegamento (non c'è una gran copertura cellulare, sul Giogo) ci sentiamo rispondere che sono pieni. Peccato. Anche al Giogo i posti all'aperto sono tutti prenotati, quindi decidiamo di piazzarci qui, all'ombra degli alberi, godendoci una fresca brezza, e sbafarci un paio di schiacciate con prosciutto e formaggio. Buone... e abbiamo risparmiato almeno i soldi per fare il pieno :-)

E' dura ripartire, si sta davvero bene in cima al giogo a guardare moto di tutte le marche e le fogge passare rombando... ma ci tocca.

Scendiamo fino a Firenzuola, poi appena passato Coniale svoltiamo a destra per salire uno dei miei passi preferiti, il Paretaio (che ha i primi tornanti meravigliosi, poi offre una vista splendida, infine diventa stretto e un po' infido il discesa verso Palazzuolo).

Da Palazzuolo a Casola Valsenio la strada è tranquilla e ben tenuta, e subito dopo Casola svoltiamo a sinistra per il Passo del Prugno.

La strada provinciale 70 era (e ci sono ancora i cartelli) la Strada della lavanda. Oggi di lavanda non ce n'è più traccia. Anzi: nel corso dell'alluvione e degli eventi atmosferici eccezionali di maggio 2023, era stata anche molto danneggiata dalle piogge e dagli smottamenti.

Anche in questo caso è rimasto un cartello di 'strada chiusa'.

Noi però abbiamo visto che passavano tutti e siamo andati. E abbiamo fatto bene.

L'asfalto manca in solo un punto per una ventina di metri di ghiaiato, per il resto c'è qualche restringimento e qualche semaforo peraltro quasi inutile.

Il Prugno tra l'altro è un passo molto bello, che regala, non appena superata la vetta, una vista bellissima su tutta la pianura sottostante.

Scendendo verso Fontanelice, poi, si si imbatte nel Chiosco 31, un chioschetto splendido in mezzo ai boschi, dev'è possibile fermarsi per mangiare qualcosa o anche solo per sgranchirsi e dissetarsi, come facciamo noi.

Un cartello di 'strada chiusa', che toglie viaggiatori su una strada che non presenta nessun pericolo particolare, ritengo che sia un vero e proprio insulto nei confronti di chi gestisce, con impegno, un'attività di accoglienza e ristoro in Appennino. I pubblici amministratori che l'hanno lasciato dovrebbero vergognarsi.

Scesi a Fontanelice svoltiamo a destra verso Imola, ma a Borgo Tossignano lasciamo la strada trafficata per passare dalla più tranquilla provinciale di Codrignano, dalla quale si scorgono infiniti calanchi.

Arrivati quasi all'autodromo di Imola svoltiamo nuovamente a destra (nessuna indicazione) per salire Cima Gallisterna (ormai famosa per i Mondiali di ciclismo e per la seconda tappa romagnola del Tour de France 2024) e scendere su Riolo Terme.

Dopo di che ci aspetta solo la pianura fino a Ravenna.

260 chilometri di strade divertenti e neppure troppo trafficate. relax e divertimento. La miniMulti è davvero facile e confortevole in ogni situazione!




domenica 4 agosto 2024

Un anello interessante tra Romagna e Toscana

È la prima domenica di agosto, quindi abbiamo cercato di evitare i passi più famosi e trafficati... da Ravenna raggiungiamo Rocca San Casciano per affrontare il Passo Centoforche. Scendiamo a Strada San Zeno per svalicare il Passo delle Forche che ci porta a Galeata. Dopo una fetta di torta mantovana alla Pasticceria Erchi, proprio a Galeata (giustamente famoso per questa torta, semplice ma davvero appetitosa), raggiungiamo Santa Sofia ed affrontiamo prima il Passo del Carnaio e poi quello dei Mandrioli.

Passo Centoforche

Passo delle Forche

La Mantovana di Erchi, a Galeata

Sul Carnaio, tracce del tifo da Tour de France :-D 

Il vecchio Raggio salendo sui Mandrioli

Poco prima di entrare a Badia Prataglia svoltiamo a sinistra per Val di Meta, Corezzo e Rimbocchi (è una strada ingiustamente considerata secondaria, perchè offre paesaggi davvero splendidi), poi dopo Chiusi della Verna è la volta del Passo dello Spino.

Da Corezzo verso La Verna

Il Valico dello Spino

Attraversiamo Pieve Santo Stefano proseguiamo prima in direzione del Viamaggio (indicazioni per 'Valdazze', 'San Marino' e 'Rimini') poi sul Passo del Frassineto svoltiamo a sinistra per Arsicci, Caprile e Pratieghi... in mezzo al nulla giungiamo quindi a Le Balze e poi saliamo in cima al Valico del Fumaiolo, dove c'è davvero troppa folla... 

Il Passo del Frassinet

Strada dissestata, ma in mezzo al verde e davvero bella

Prima di arrivare a Le Balze

Nei pressi di Le Balze

Le Balze viste dalla strada che arriva da Pratieghi

...capisco la ricerca del fresco, ma io odio la folla, quindi scendiamo subito dritti verso Riofreddo dove troviamo un'ottima piadina e un bicchiere di Sangiovese al Chiosco Bucaneve 👍 

Il Chiosco Bucaneve a Riofreddo. Consigliato ;-)

Rifocillati, scendiamo fino ad Alfero e prima di entrare in paese seguiamo le indicazioni per Mazzi, Massa e poi per Quarto (occhio: seguendo le indicazioni Sarsina, dopo Massa, si finisce su una strada ghiaiata), dove ci si ritrova sulla 'vecchia' statale Tiberina che scorre a fianco della superstrada Orte-Ravenna. 


Molini della Para, tra Mazzi e Massa

Il ponte di Molini della Para, tra Mazzi e Massa

Senza fretta torniamo verso Ravenna sulla vecchia Tiberina, ma a Mercato Saraceno decidiamo di salire sul Barbotto, dove il panorama è reso godibile da una brezza più che piacevole.

In cima al Barbotto

Dopo una breve sosta in cima al Barbotto, scendiamo a Bivio Montegelli, da dove si torna al caldo e, fino a Ravenna, restiamo sempre sulla vecchia Tiberina.

Si tratta di  un percorso ad anello di circa 290 km, a mio parere molto bello.