domenica 17 novembre 2024
Un Titolo stravinto dalle Desmosedici made in Borgo Panigale
lunedì 4 novembre 2024
Tre giorni sulle Alpi ...a novembre!
Le previsioni ci hanno azzeccato, ma evidentemente non le seguiamo solo noi, perchè la cosa più difficile di questi tre giorni, è stata trovare una stanza d'albergo (sono pochissimi quelli aperti, ma evidentemente i tre giorni del w-e lungo e di bel tempo, hanno portato moltissime persone a cercare di passare qualche ora di svago camminando in montagna).
Colle di Guarda |
Salendo al Praderadego |
Passo Praderadego |
Valle del Mis - Pattine |
cena! |
Forse il prezzo della stanza potrebbe essere un po' più basso, mentre sul ristorante niente da dire, anzi: da stra-consigliare!
Partenza da Voltago |
All'ombra rimane ...freschino :-) |
...ma sempre occhio al ghiaccio in valle e all'ombra!!! |
Sosta panino-bicchiere di rosso-souvenirs sul Fedaia |
Passo Duran |
domenica 8 settembre 2024
Colla, Giogo, Paretaio, Prugno e Gallisterna
Sabato 7 settembre, il caldo di questa estate infinita è ancora notevole, ma un po' più sopportabile. Un giretto ci sta!
Visto che partiamo con calma e senza fretta, da Ravenna saliamo diretti e senza deviazioni 'strane' al Passo della Colla. La strada è sempre bellissima, in cima la Locanda ormai abbandonata da anni mette un po' tristezza... ...quanti ricordi... ci abbiamo anche dormito, qui alla Locanda della Colla, più di vent'anni fa, ad un raduno di Internet Riders of Italy... era un'altra era.
Per fortuna Monica e Filippo hanno aperto il Nido d'Allocco, proprio dietro alla vecchia locanda, che è diventato un vero e proprio punto di ritrovo per tanti motociclisti. Ne approffittiamo anche noi per berci qualcosa di fresco.
Scendiamo verso la Toscana, e per evitare di farci troppa, noiosa pianura, a Ronta svoltiamo a destra seguendo le indicazioni Luco del Mugello. Sono stradine secondarie, strette e malmesse, in un paio di punti addirittura ripide. Ma si sbuca proprio a fianco dell'Autodromo del Mugello.
Passiamo di fronte all'ingresso principale e teniamo al nostra destra: non appena si comincia a salire la strada torna divertentissima... d'altronde si sale al Passo del Giogo!
E' passato mezzogiorno da pochi minuti quando ci fermiamo in cima al passo: proviamo a telefonare al ristorante di Casetta di Tiara per sapere se c'è un tavolo libero e, dopo aver preso con fatica il collegamento (non c'è una gran copertura cellulare, sul Giogo) ci sentiamo rispondere che sono pieni. Peccato. Anche al Giogo i posti all'aperto sono tutti prenotati, quindi decidiamo di piazzarci qui, all'ombra degli alberi, godendoci una fresca brezza, e sbafarci un paio di schiacciate con prosciutto e formaggio. Buone... e abbiamo risparmiato almeno i soldi per fare il pieno :-)
E' dura ripartire, si sta davvero bene in cima al giogo a guardare moto di tutte le marche e le fogge passare rombando... ma ci tocca.
Scendiamo fino a Firenzuola, poi appena passato Coniale svoltiamo a destra per salire uno dei miei passi preferiti, il Paretaio (che ha i primi tornanti meravigliosi, poi offre una vista splendida, infine diventa stretto e un po' infido il discesa verso Palazzuolo).
Da Palazzuolo a Casola Valsenio la strada è tranquilla e ben tenuta, e subito dopo Casola svoltiamo a sinistra per il Passo del Prugno.
La strada provinciale 70 era (e ci sono ancora i cartelli) la Strada della lavanda. Oggi di lavanda non ce n'è più traccia. Anzi: nel corso dell'alluvione e degli eventi atmosferici eccezionali di maggio 2023, era stata anche molto danneggiata dalle piogge e dagli smottamenti.
Anche in questo caso è rimasto un cartello di 'strada chiusa'.
Noi però abbiamo visto che passavano tutti e siamo andati. E abbiamo fatto bene.
L'asfalto manca in solo un punto per una ventina di metri di ghiaiato, per il resto c'è qualche restringimento e qualche semaforo peraltro quasi inutile.
Il Prugno tra l'altro è un passo molto bello, che regala, non appena superata la vetta, una vista bellissima su tutta la pianura sottostante.
Scendendo verso Fontanelice, poi, si si imbatte nel Chiosco 31, un chioschetto splendido in mezzo ai boschi, dev'è possibile fermarsi per mangiare qualcosa o anche solo per sgranchirsi e dissetarsi, come facciamo noi.
Un cartello di 'strada chiusa', che toglie viaggiatori su una strada che non presenta nessun pericolo particolare, ritengo che sia un vero e proprio insulto nei confronti di chi gestisce, con impegno, un'attività di accoglienza e ristoro in Appennino. I pubblici amministratori che l'hanno lasciato dovrebbero vergognarsi.
Scesi a Fontanelice svoltiamo a destra verso Imola, ma a Borgo Tossignano lasciamo la strada trafficata per passare dalla più tranquilla provinciale di Codrignano, dalla quale si scorgono infiniti calanchi.
Arrivati quasi all'autodromo di Imola svoltiamo nuovamente a destra (nessuna indicazione) per salire Cima Gallisterna (ormai famosa per i Mondiali di ciclismo e per la seconda tappa romagnola del Tour de France 2024) e scendere su Riolo Terme.
Dopo di che ci aspetta solo la pianura fino a Ravenna.
260 chilometri di strade divertenti e neppure troppo trafficate. relax e divertimento. La miniMulti è davvero facile e confortevole in ogni situazione!
domenica 4 agosto 2024
Un anello interessante tra Romagna e Toscana
È la prima domenica di agosto, quindi abbiamo cercato di evitare i passi più famosi e trafficati... da Ravenna raggiungiamo Rocca San Casciano per affrontare il Passo Centoforche. Scendiamo a Strada San Zeno per svalicare il Passo delle Forche che ci porta a Galeata. Dopo una fetta di torta mantovana alla Pasticceria Erchi, proprio a Galeata (giustamente famoso per questa torta, semplice ma davvero appetitosa), raggiungiamo Santa Sofia ed affrontiamo prima il Passo del Carnaio e poi quello dei Mandrioli.
Passo Centoforche |
Passo delle Forche |
La Mantovana di Erchi, a Galeata |
Sul Carnaio, tracce del tifo da Tour de France :-D |
Il vecchio Raggio salendo sui Mandrioli |
Poco prima di entrare a Badia Prataglia svoltiamo a sinistra per Val di Meta, Corezzo e Rimbocchi (è una strada ingiustamente considerata secondaria, perchè offre paesaggi davvero splendidi), poi dopo Chiusi della Verna è la volta del Passo dello Spino.
Da Corezzo verso La Verna |
Il Valico dello Spino |
Attraversiamo Pieve Santo Stefano proseguiamo prima in direzione del Viamaggio (indicazioni per 'Valdazze', 'San Marino' e 'Rimini') poi sul Passo del Frassineto svoltiamo a sinistra per Arsicci, Caprile e Pratieghi... in mezzo al nulla giungiamo quindi a Le Balze e poi saliamo in cima al Valico del Fumaiolo, dove c'è davvero troppa folla...
Il Passo del Frassinet |
Strada dissestata, ma in mezzo al verde e davvero bella |
Prima di arrivare a Le Balze |
Nei pressi di Le Balze |
Le Balze viste dalla strada che arriva da Pratieghi |
...capisco la ricerca del fresco, ma io odio la folla, quindi scendiamo subito dritti verso Riofreddo dove troviamo un'ottima piadina e un bicchiere di Sangiovese al Chiosco Bucaneve 👍
Il Chiosco Bucaneve a Riofreddo. Consigliato ;-) |
Rifocillati, scendiamo fino ad Alfero e prima di entrare in paese seguiamo le indicazioni per Mazzi, Massa e poi per Quarto (occhio: seguendo le indicazioni Sarsina, dopo Massa, si finisce su una strada ghiaiata), dove ci si ritrova sulla 'vecchia' statale Tiberina che scorre a fianco della superstrada Orte-Ravenna.
Molini della Para, tra Mazzi e Massa |
Il ponte di Molini della Para, tra Mazzi e Massa |
Senza fretta torniamo verso Ravenna sulla vecchia Tiberina, ma a Mercato Saraceno decidiamo di salire sul Barbotto, dove il panorama è reso godibile da una brezza più che piacevole.
In cima al Barbotto |
Dopo una breve sosta in cima al Barbotto, scendiamo a Bivio Montegelli, da dove si torna al caldo e, fino a Ravenna, restiamo sempre sulla vecchia Tiberina.
Si tratta di un percorso ad anello di circa 290 km, a mio parere molto bello.