domenica 25 dicembre 2022

Merry Newtonmas!


Il 25 dicembre 1642 nasceva Isaac Newton. Fisico, astronomo, filosofo naturale, teologo, storico e alchimista inglese, considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. Scienza, non superstizione.

Merry Newtonmas 👍

martedì 13 dicembre 2022

Grullini, sinistroidi e verdi chiedono la resa dell'Ucraina senza avere il coraggio di dirlo

Grullini, sinistroidi e verdi, oggi uniti in Parlamento nel chiedere lo stop delle forniture di armi all'Ucraina, uno Stato europeo che sta difendendo il proprio territorio dall'invasione dell'Armata russa di Putin e dagli attacchi continui, giornalieri, che vengono portati con missili e droni alle proprie infrastrutture civili (centrali elettriche, acquedotti, depositi di carburante).

Significa chiedere la resa dell'Ucraina senza avere il coraggio di dirlo, visto che non è il territorio russo ad essere stato invaso.

Grullini, sinistroidi e verdi sono a caccia, ovviamente, dei voti dei milioni di italiani che sono legati alla secolare cultura italiana del 'Franza o Spagna, purché se magna'...  sempre pronti ad inchinarsi al più forte o al più bellicoso, pur di non perdere un soldino o rischiare qualcosa.

Che tristezza di gentaglia. 

Non è certo per loro e con loro che si sono fatti il Risorgimento o la Resistenza. E oggi, questa gentaglia, farebbe la fila per fare un pompino a Putin, in cambio di una fornitura di gas :-( 

domenica 13 novembre 2022

Un 2022 fantastico: vittoria anche in Superbike!


E così, a soli sette giorni di distanza dalla vittoria di Pecco Bagnaia in MotoGP (dove Ducati si è portata a casa anche il Titolo Costruttori e quello per il Team), ecco un'altra Rossa sul tetto del Mondo. La Panigale di Alvaro Bautista ha vinto il Campionato del Mondo Superbike 2022 (e Ducati, anche qui il Titolo Costruttori).

In Superbike Ducati non vinceva il titolo dal 2011, anno dell'affermazione di Carlos Checa.

Per anni Chaz Davies ci aveva esaltato con meravigliose peripezie con  una bicilindrica in affanno contro le quattrocilindri giapponesi. Lo stesso Bautista ci aveva illuso nel 2019 con una Panigale V4 ancora acerba. L'anno 2022 è stato quello in cui da Borgo Panigale si sono annichiliti tutti gli avversari, sia in MotoGP che SBK: gli immensi colossi giapponesi (Honda, Yamaha, Kawasaki, Suzuki), le ricche e grandi BMW e KTM.

Bautista e Bagnaia ci hanno messo poi tanto 'del loro' riuscendo a battere avversari mai domi.

Chi ama le Moto italiane, chi apprezza la tradizione italiana del Motociclismo, ed in particolare chi guida una Ducati, non può che essere orgoglioso di questi successi. Ma non solo in termini sportivi. Si tratta di affermazioni importanti anche per il mercato mondiale delle due ruote. Le Ducati sono moto bellissime e performanti, ovviamente di alta gamma e costose. Ma sono Moto progettate, sviluppate e prodotte a Borgo Panigale, dove lavorano oltre 1.600 persone, per oltre un terzo ingegneri. Un know how diffuso, con tantissimi fornitori grandi e piccoli, noti e meno noti, lungo tutta la Via Emilia. Ma anche con rapporti continui con Scuole Tecniche ed Università emiliano romagnole ed italiane.

Queste affermazioni sportive, così come le prestazioni e la bellezza delle Moto di serie, significano contribuire ad assicurare il futuro a questa realtà.

#forzaDucati, quindi, e bravo Alvaro!

domenica 6 novembre 2022

Ducati e Bagnaia: la MotoGP è rossa!

Quando riesci a sconfiggere le "corazzate" giapponesi, i ricconi 'striaci e (in Superbike) anche i perfidi crucchi bavaresi... c'è tanto orgoglio per il Made in Italy (anzi: il Made in Borgo Panigale 😉) 👍

...e dopo 50 anni l'accoppiata MV-Agostini, oggi c'è la coppia Ducati-Bagnaia.

Oggi a Pesaro, di fronte al maxischermo, c'erano tanti appassionati, tanti giovani, tanti motociclisti. E questo è un bel segnale non solo per il nostro motociclismo sportivo, ma anche per la filiera legata alle moto di serie, quelle che ci regalano migliaia di chilometri di emozioni.

Ducati, rispetto a colossi come i Costruttori giapponesi, è una piccola fabbrichetta. Ed anche le dimensioni di KTM e BMW (che fa correre le sue 1000RR in Superbike) sono decisamente superiori a Ducati.

Eppure a Borgo Panigale si respira un'aria...

Quando guidi una Ducati, anche una normalissima Multistrada, senti emozioni diverse, godi sensazioni uniche. Fai parte di una famiglia. La tua Rossa (perchè una Ducati è sempre rossa, anche se la carrozzeria è verniciata di giallo, di grigio, di bianco...) non è solo un mezzo di trasporto. E' una continua produttrice di emozioni, sia che metti le saponette a terra in pista, sia che tu vada (come me) cercando un ritmo tranquillo e panorami da ammirare.

Un appello, a chi segue solo la MotoGP ed i vari piloti: andate a visitare il Museo di Borgo Panigale, magari quando è possibile fare un giro in Fabbrica.

Date un'occhiata al piazzale interno della Fabbrica (un normale parcheggio) dove però quando un Ducatista arriva con la sua Ducati, la Guardia alza la sbarra per farlo entrare e dice alla Rossa: "bentornata a casa". Forse sono sciocchezze, ma forse rappresentano anche quel 'qualcosa in più' che ha una Vittoria di-e-su una Ducati.


Il maxischermo è stata una bella "scusa" per ripercorrere la splendida Panoramica che parte da Gabicce Monte e scende proprio in centro a Pesaro 😍 Non perdetevela. Ma ricordate che ci sono limiti un po' 'strettini' (a causa di chi ci correva un po' troppo) e che la domenica mattina, dalle 6.30 alle 12.00, è riservata a pedoni e ciclisti.




sabato 5 novembre 2022

La pace non può essere una resa


Oggi a Roma, alla solita 'manifestazione per la pace', ho visto un'accozzaglia di bigotti, comunisti, opportunisti e qualunquisti. Cagasotto ed egoisti, per i quali la libertà di un Paese europeo non vale il sacrificio di una luce spenta due ore prima.

Che vadano a protestare a Mosca, pusillanimi e cialtroni.

La pace non può essere una resa ad un dittatore criminale e al suo esercito invasore.

#SlavaUkraini #putinkriminal

mercoledì 2 novembre 2022

I 30 all'ora degli ecodem esaltati e dannosi

Il Sindaco di Bologna, Lepore, ha annunciato che in tutte le strade cittadine scatterà il limite di 30 chilometri all'ora. Per ridurre gli incidenti, dice. Peccato che l'ultimo pedone investito sulle strisce da un tossico che correva attraversava, guarda a caso, una via con limite dei 30...

E' solo una scelta ideologica da comunisti ortodossi. Gli estremisti ecodem stanno facendo grandi danni alla sinistra, che infatti sta perdendo ovunque. Probabilmente 'fenomeni' da baraccone che si fanno scarrozzare dalle auto blu e dai taxi, ed ecofighetti che abitano nelle vie del centro e viaggiano sulle loro e-bike da 5.000 eurini.

In pratica, con questa sciocchezza, le persone normali, gli automobilisti ed i motociclisti che cercano di rispettare le regole ed il buon senso, saranno multati quando verranno 'pizzicati' dai velox e dai telelaser alla folle velocità di 45 chilometri all'ora.

I delinquenti, i drogati e gli ubriachi, continueranno ad uccidere a causa dei propri comportamenti e delle proprie velocità non controllate.

Una cialtronata vergognosa e incomprensibile dalle persone 'normali'. A questo punto è giusto che questo PD, scollegato dal buonsenso, sparisca.

domenica 30 ottobre 2022

E alle preoccupazioni ci pensiamo domani

E' una di quelle giornate che non pensi alla siccità, al troppo caldo per essere a fine ottobre e al clima impazzito... te la godi, ti fermi a prendere un caffè all'Alpen Bar di Campigna, ti scofàni la Schiacciata con i funghi della Consuma (e ungi tutto il bauletto portandotene a casa una intera), fai una pausa al Muraglione standotene in t-shirt come in piena estate... ti godi le tante curve ed i colori di un Appennino bellissimo... 250 chilometri perfetti, una Multistrada perfetta... e alle preoccupazioni ci penseremo domani.




Da/a Ravenna, 250 chilometri perfetti :-) 



lunedì 26 settembre 2022

Elezioni e futuro dell'Italia e degli italiani. E il problema non è solo la politica...

Il grande 'scossone' delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ha ragioni profonde e che non riguardano solo le scelte recenti dei partiti e dei loro leader.

Credo che il PD ed il centrosinistra, in questi anni, non siano proprio riusciti ad essere in sintonia con la stragrande maggioranza degli italiani. Difendere le ONG che traghettano gli immigrati da poche miglia dalla costa libica fin qui, non fare nulla per rimpatriare chi non ha alcun diritto all'asilo politico o delinque, puntare tutto su battaglie ideali anche giuste ma di nicchia (LGBT, transgender etc.) ha dato l'impressione di una classe politica lontana e distaccata dai veri problemi o dalle più pressanti preoccupazioni delle persone 'normali': il lavoro, il welfare, la sicurezza.

Poi, ammettiamolo: quando il M5S resuscita al sud grazie ai miliardi pagati da tutti i contribuenti anche a  fancazzisti, abusivi, lavoratori in nero e delinquenti... quando a Cremona la Santanchè prende il doppio dei voti, in un collegio uninominale, di Cottarelli... quando la muta 'fidanzata' bionda di Berlusconi vince nel collegio siciliano dove non ha mai messo piede... 

...il fatto che ci sia un enorme problema di cultura politica ed educazione istituzionale, tra gli elettori italiani, mi appare evidente.

Speriamo in FdI prevalga una destra moderna e non fascista, democratica e non reazionaria, occidentale e non sovranista. E che i pochi leghisti rimasti, tutti al nord, tornino a rappresentare quel ceto produttivo e laborioso che non può permettersi avventurosi salti nel buio.

Mi auguro che questo Paese, nonostante l'ignoranza, il menefreghismo, l'effimero furbismo ed il drammaticamente ridotto senso dello Stato di molti suoi cittadini, sia governato per rimanere aggrappato all'Europa e non lasciato sprofondare nel Mediterraneo...

venerdì 23 settembre 2022

Domenica 25 settembre, diamo un voto utile per fermare la deriva destrorsa e populista

Rischiamo di essere governati da una maggioranza di destra sovranista e cialtrona che ci allontanerà dall'Europa e dall'Occidente, mentre noi, indebitati e disorganizzati (per nostra responsabilità sedimentata nei secoli) è proprio di Europa e Occidente sviluppato che abbiamo bisogno, per non sprofondare in un Mediterraneo da terzo mondo.

Purtroppo la scelta autoreferenziale e divisiva di Renzi e Calenda rischia di regalare una pericolosa maggioranza assoluta alle destre... mentre sulla costosa e calamitosa (e già dimostrata) incapacità dei Grullini è inutile anche solo perdere tempo a scrivere.

Quindi, pur con qualche mal di pancia dovuta alla presenza, in coalizione, di Fratoianni & c. (che però, come dimostrato in Emilia Romagna, sono pochi e non contano un cazzo), domenica sceglierò il voto utile, per l'unica coalizione che ha la possibilità di arginare le destre. E voterò +Europa, perché in questo Paese c'è bisogno di laicità, di difendere i diritti civili, di continuare a lottare sul fine-vita, di attenzione ai conti pubblici, di più Europa.



domenica 11 settembre 2022

Un w-e in un Appennino che sa regalare emozioni spesso inaspettate

Con un paio di coppie di cari amici abbiamo deciso di regalarci un tranquillo week end di moto, di chiacchiere e di risate. Niente di avventuroso, ma semplicemente la voglia di condividere qualche ora della comune passione. E allora, ovviamente, abbiamo deciso di tracciare un itinerario comune non banale, cercando curve (tante curve) di strade poco trafficate, e unendo la possibilità di fare due passi per sgranchirsi le ginocchia, visitando paesi piccoli ma interessanti.

Abbiamo lasciato la pianura già a Riolo Terme, dove a Borgo Rivola hanno rinnovato il tradizionale cartello stradale 'Curva Capirossi', e a Palazzuolo sul Senio ci siamo diretti verso Firenzuola godendoci le davvero belle curve (bene asfaltate, anche se la sede stradale è stretta, quindi non si corre!) del Passo del Paretatio / Monte Faggiola.

Dopo il Passo della Futa, la discesa verso Castiglione dei Pepoli, per poi giungere al (quasi vuoto... che tristezza) Lago del Brasimone.


Al Lago di Suviana, con un livello più 'normale', ci siamo regalati una sosta-pranzo al primo chioschetto (il 'Chiosco del Lago'), con un gnocco fritto davvero notevole... consigliato!


Solo un poco appesantiti 😊 riprendiamo le moto e a Ponte della Venturina evitiamo la Porrettana scegliendo invece la Provinciale 632 che passa da Molino del Pallone e Pracchia. E' una strada molto meno trafficata, più panoramica... insomma, a nostro parere più godibile, in moto. I boschi di questo appennino così caro a Guccini (siamo nei pressi di Pavana!) sono fitti e meravigliosi...

Dopo il Passo dell'Oppio ricominciamo a salire verso il Passo dell'Abetone. Ma prima di arrivare in cima ci regaliamo una sosta a Cutigliano, con un piccolo e gradevole centro animato anche di turisti. Una sosta breve, ma gradevole.



Raggiungiamo il Passo dell'Abetone, godibile più per la strada ed il panorama che per le brutture architettoniche che vi hanno costruito. Ma tutti i monti, qui attorno, sono rossi delle piante di mirtillo... ovviamente compriamo qualche barattolo di marmellata (consiglio quelle prodotte dalla Bottega dei Loli... le mie preferite 😋 )

Visto che è ancora presto per andare a riposarci, facciamo invece sgranchire le ruote raggiungendo con buon ritmo il Passo delle Radici. Strada davvero molto bella, curvosa... peccato che in cima il rifugio/bar/ristorante sia chiuso da qualche anno... sembra incredibile, visto che ci sono sempre motociclisti ed automobilisti che sostano in cima al passo...


Con una bella discesa, con le ruote che danzano tra le curve (ritmo, non velocità o rischi inutili) scendiamo fino a Pievepelago e poi raggiungiamo Riolunato.
Ieri, con un giro di telefonate e di contatti sul web, abbiamo faticato a trovare in zona una struttura che avesse tre stanze disponibili. Molti alberghi hanno già chiuso in attesa della stagione invernale, e la maggior parte di quelli ancora aperti è piena.
Però Casa Benassi (Room & Breakfast di Riolunato) ha accettato al nostra prenotazione, ed è stata una piacevolissima sorpresa. La struttura, molto bella, è stata ristrutturata davvero con gusto. Le stanze sono ampie, ci sono molti spazi comuni... e poi, per i più 'trendy', sauna e vasca idromassaggio all'aperto, con vista sui boschi circostanti. Anche l'aperitivo non è stato affatto male! Consigliatissimo.

Ci ricordavamo che a Riolunato c'è anche una simpatica trattoria, il Trebbo. Beh, ci siamo tornati per cena e abbiamo ritrovato un'ottima cucina, dei prezzi onesti ed un ottimo Lambrusco. 
Due passi (anche tre!) nel simpatico centro storico di Riolunato per smaltire la cena, e il sonno comincia a bussare... Buonanotte!



Domenica 11 settembre
Ci svegliamo di buon mattino. A Ravenna, notiamo collegandoci alle webcam casalinghe, piove. Qui no. Ci sta andando bene. Ci va molto, ma molto bene, anche la colazione. Non solo c'è di tutto. Ma è tutto particolarmente buono. Quando facciamo il check-out ringraziamo e facciamo i complimenti: a Casa Benassi ci siamo trovati davvero bene. Un'ospitalità davvero degna di questa terra meravigliosa tra Emilia Romagna e Toscana!


Non piove, il sole sta salendo lentamente, ma il termometro della Multistrada segna 10 gradi... decidiamo di fare un primo tratto breve ed andare a visitare la splendida Fiumalbo... con un gran bel centro storico, una meravigliosa produzione di croccanti e invasa dal profumo dei porcini appena raccolti...
 


Il sole comincia a far alzare la temperatura, riprendiamo le moto e torniamo verso Pievepelago e Sant'Annapelago... da lì parte la stradella che porta a Le Tagliole e poi al Lago Santo, incantevole piccolo specchio d'acqua incastonato tra le montagne... tranquilli: ci si arriva a piedi in 5 minuti dal parcheggio, quindi anche se si è vestiti con stivali e protezioni, non è un'impresa!



Purtroppo l'orologio è tiranno... decidiamo che è ora di rientrare. Torniamo sui nostri passi e ci fermiamo sulla strada, nei pressi di Pievepelago, al Caseificio Cooperativo del paese, per comprare un po' di formaggio. Grazie al sottovuoto non sarà un problema portarlo fino a casa... e il Parmigiano Reggiano da 24 e 27 mesi ne valeva la pena!

Dal centro di Pievepelago (anche se la ZTL costringe ad un lungo giro fino a fuori del paese) parte il tracciato della Strada Panoramica Pievepelago-Lama Mocogno... a me piace moltissimo: è poco trafficata, panoramica, abbastanza ben tenuta (c'è qualche avvallamento, ma in appennino, si sa, purtroppo è facile che il terreno si muova): Barigazzo, La Santona... prima di Lama Mocogno ci fermiamo per pranzo a Cà dell'Alpino e scopriamo un'enclave sarda (nel menù ci sono specialità dell'Appennino Emiliano ma anche quelle sarde). Noi sei ci dividiamo in ordine sparso a seconda dei gusti, ma alla fine ne esce una sosta più che soddisfacente.


Dopo Lama Mocogno scendiamo fin quasi fino a Pavullo, poi lasciamo la strada principale che si fa trafficata, svoltando a destra per la (molto) curvosa provinciale di ponte Samone. Passiamo dal piccolo e raccolto borghetto di Montalbano, poi dalla Zocca del Blasco e da Tolè...

Avevo inserito nell'itinerario ancora molte curve, ma si sta facendo tardi. Qualche impegno casalingo ci porta a dirigerci a Bologna per imboccare l'autostrada. Tiro su il plexiglass... la Multistrada gode di più tra le curve, ma sa essere comoda e protettiva anche ai 130 all'ora 😉

qui sotto gli itinerari di sabato 10 e domenica 11 settembre 2022. Buona strada a tutti!!!







Lo sport. Quello vero. Ma anche molto bello

Una partita bellissima, perchè l'Italia ha giocato un volley divertente, fantasioso. Un volley allegro, quasi scanzonato, ma in realtà basato su fondamentali davvero ottimi. E una gran voglia di correre, faticare, essere su ogni palla e... essere una SQUADRA.

Vedere Giannelli mettere giù quelle palle (oltre naturalmente che non sbagliare un palleggio) ... Balaso che saltava come un grillo e arrivava ovunque... ragazzini come Lavia, Romanò e Michieletto sempre sorridenti, anche dopo un errore...

Già i tifosi della Pallavolo INSEGNANO agli altri cos'è lo sport (seduti l'uno a fianco all'altro, senza bisogno di Celerini, reti e tornelli), ma i nostri ragazzi hanno insegnato alle nazionali di tutto il mondo come si GIOCA con il sorriso sulle labbra, senza accettare provocazioni, senza furbizie, senza cattiveria inutile e gratuita.

Se non si perdono per strada (e spero proprio che De Giorgi non glielo permetta), questi ragazzini terribili hanno davanti a loro tre lustri da fenomeni.

Campioni del mondo. Dopo 24 anni. Bel risultato, bella partita, bel torneo, grazie ragazzi!

mercoledì 17 agosto 2022

Un esempio di sport (e di sportivi).


Europei di nuoto 2022. Questi ragazzi sono bellissimi. Nei modi, scanzonati ma da atleti e sportivi che fanno seriamente il loro lavoro, Impegnati, perchè il nuoto è uno sport di fatica, di sacrificio, di regolarità nell'allenamento.

Eppure quanto sono più allegri, rispetto alla stragrande maggioranza dei fenomeni del calcio (nonostante le loro Lamborghini, le loro Letterine e i loro stipendi milionari).

Questi ragazzi della Forestale, dei Carabinieri, della Polizia o dell'Esercito, non ci fanno mai vergognare. Come del resto il loro pubblico, che canta a squarciagola l'inno nazionale (e applaude quello ucraino nonostante la medaglia d'argento di Greg) e non ha bisogno di Celere o Forze dell'ordine, perchè gli Hooligans e gli Ultras ci sono solo nel calcio.

Ci fa un po' vergognare, invece, il TG2, che cancella la premiazione della splendida Panziera e quindi anche proprio la festa dell'Inno... sì, sono quelli di Rai2 che si dovrebbero scusare.

giovedì 21 luglio 2022

Questi sono i cialtroni che vanno cacciati. Se no, siamo complici del fallimento del nostro Paese

Sfascisti, incapaci, demagoghi

Purtroppo lo sfascismo è maggioranza in questo Parlamento e, temo, anche nel Paese.

Siamo un popolo con scarsissima cultura politica, abbocchiamo agli urlatori, ai populisti, ai qualunquisti. Leggiamo poco, riflettiamo ancora meno.

Abbiamo riempito il Parlamento di incapaci, inetti, demagoghi.

I danni creati in questi pochi mesi dall'egoismo, dallo sciacallaggio e dall'autoreferenzialità di Conte, Salvini e Berlusconi, che si sono uniti a quelli dei destrorsi ed antieuropei della Meloni, li pagheremo per anni e anni. Tutti.

Draghi era rispettato e autorevole, uno scudo nei confronti dei mercati internazionali, rispetto alla pochezza e alla pericolosità di leghisti, fascisti, grillini e berlusconiani. Non aveva la bacchetta magica e neppure una sua maggioranza coesa in Parlamento, ma senza questo scudo il debito pubblico ci costerà moltissimo, così come sarà ben difficile giocare da protagonisti nel mondo dell'economia.

Servizi pubblici, pensioni, risparmio, energia: sembra impossibile, ma un Paese come l'Italia è a rischio. Siamo a rischio. E quando sei sull'orlo di un precipizio occorrerebbe attenzione, non cialtronaggine sguaiata.

Sarà una campagna elettorale marcia, fatta di slogan e di numeri inventati di sana pianta, buttati lì senza costrutto negli studi televisivi.

Un disastro. Che, come popolo, ci meritiamo. Perchè quando si va a votare, se si vota così, è giusto fallire.

E adesso, da qui a ottobre, vediamo se qualcuno si rende conto del disastro politico-economico-diplomatico, oppure continueremo ad essere un popolo di elettori cialtroni ben rappresentato in Parlamento.

giovedì 14 luglio 2022

Grazie Direttore.


Nel 1976 avevo dodici anni, ed ero in seconda media. Ma leggere era già la mia grande passione, e quando uscì il primo numero de La Repubblica, ricordo che passai dall'edicola prima di andare a scuola. Ovviamente non ero ancora pronto per quel giornale: bello e moderno il formato tabloid, ma troppo serio e profondo per un ragazzino.

Però poi, da adulto, Repubblica è il Quotidiano che mi accompagna da tanti anni, così come il piacere, di domenica, di leggere con maggiore tranquillità e minor fretta gli editoriali di Eugenio Scalfari, Giornalista che forse ho amato meno dello scorbutico e sanguigno Indro Montanelli e del perennemente partigiano Giorgio Bocca, ma al quale va attribuito il merito di avere davvero innovato più di chiunque altro l'informazione italiana, prima con L'Espresso, poi appunto con Repubblica.

E allora, caro Direttore, mi permetta di dirle grazie. Ci sono ancora centinaia di migliaia di italiani che leggono, si informano e riflettono, grazie al lavoro di professionisti dell'informazione, grazie a strumenti, come è un giornale, che questo consentono. Che non hanno portato il cervello all'ammasso dei meme anonimi di Facebook, dei post insopportabilmente taglienti a causa dell'imposta brevità di Twitter, delle stupidaggini colorate o filmate degli influencer di Instagram e TikTok.

I temi di una società complessa, dove economia e sicurezza, futuro e lavoro, vita e morte, diritti e libertà, dipendono dalle scelte di chi va a votare e di chi poi risulta eletto, non possono essere condensati in un meme, in uno slogan, in una foto o in un videoclip. Quando milioni di cittadini se ne convincono, spesso anche soddisfatti della loro ignoranza, poi accadono le cose peggiori: a governare chiamano pifferai magici e parolai imbonitori e populisti, che presto lasciano solo macerie, disoccupati e debiti.

La cultura e l'informazione, il dubbio, l'approfondimento e la riflessione, sono essenziali per cercare di capire (mica sempre ci riusciamo, eh!) la società nella quale tutti noi, volenti o nolenti, siamo chiamati a vivere. L'Espresso e La Repubblica, ed i tanti professionisti dell'informazione che, anche grazie alle idee ed alle riflessioni di Eugenio Scalfari hanno imparato a far bene il proprio mestiere, hanno reso un servizio al Paese. Lo hanno reso un po' migliore, o almeno hanno provato (e qualche volta ci sono riusciti) ad arginare il peggio che viene dall'ignoranza e dall'improvvisazione.

Grazie Direttore. Un lettore affezionato. 

lunedì 27 giugno 2022

Castelluccio, Amatrice, il Gran Sasso, Civitella Alfedena, L'Aquila e tante strade secondarie...

Anche in questo 2022 arriva una sospirata settimana (o quasi) di ferie. Diamo un'occhiata al meteo e notiamo che sulle Alpi (soprattutto su quelle francesi, che avevamo puntato) è previsto un netto peggioramento. E allora si va di 'piano B', cioè scendere per qualche giorno nel nostro bellissimo Appennino centrale, anche per portare un piccolo contributo a quelle realtà (Castelluccio di Norcia, Amatrice, L'Aquila) così duramente colpite dai terremoti del 2009 e del 2016.

Non scriverò un trattato di mototurismo: basta aprire una piantina o un atlante, magari crearsi un itinerario sul computer per il proprio Garmin o TomTom (o anche Google Maps) per non perdersi le strade, i paesi ed i punti di interesse che si vogliono percorrere o vedere.

Un consiglio in alta stagione: soprattutto i luoghi colpiti da terremoto del 2016 (come ad esempio Amatrice o Castelluccio) ancora soffrono purtroppo di una ridotta capacità di posti per dormire. Un giro di telefonate prima di partire è consigliabile. Per i contatti è sufficiente 'sfogliare' con un buon ingrandimento Google Maps: i numeri di telefono ed i siti internet delle strutture presenti sono ben aggiornate.


Lunedì 20 giugno

La partenza, visto il caldo previsto, è di buon mattino. Alle 6.30 la Multistrada muove già verso la periferia di Ravenna. Decidiamo di 'sopportare' un po' di E45. E' noiosa (io di solito le preferisco le curve ed il fascino della vecchia e dismessa Tiberina che le scorre ancora a fianco) ma ci consente di arrivare ad Umbertide in meno di due ore, e dove abbandoniamo la noia della 4 corsie.

Prima di Gubbio prendiamo la Strada Regionale 298 in direzione Scheggia. Annoto il Valico Madonna della Cima che mancava alla Collezione. All'uscita di Scheggia, fermata al distributore per la prima sgranchita e per fare il pieno. Pare che le Multistrada siano di casa qui, e due chiacchiere fanno sempre piacere prima di ripartire.

A Fossato di Vico, seguendo pedissequamente le indicazioni del GPS ci infiliamo nella statale... non so come sia messa la vecchia strada lì a fianco, ma il Valico di Fossato ce lo siamo giocati... sarà per la prossima volta.

Usciamo praticamente a Fabriano, e ci dirigiamo per Matelica, Castelraimondo, San Severino Marche, Colleluce. Il caldo comincia a farsi sentire. Caccamo sul Lago e poi Caldarola, con il centro completamente transennato e praticamente abbandonato dopo il terremoto del 2016. Colfano, Morichella e Monastero... e arriviamo al Lago di Fiastra.

A San Lorenzo al Lago ci fermiamo per comprare un paio di panini e qualcosa di fresco, ma poi cerchiamo un posto un po' più ombreggiato. La pineta di fronte al Santuario della Madonna di Macereto fa al caso nostro, garantendoci anche un bel panorama sui Sibillini.

Scendiamo su Visso, dove purtroppo il terremoto ha colpito davvero in maniera drammatica, ed un cantiere ci nasconde la rotta, facendoci gustare qualche chilometro della provinciale per Preci, ma poi torniamo indietro e ritroviamo la retta via per Castelluccio 😉

Come al solito nessun cartello indica il Passo del Gualdo, ma noi ci fermiamo ad ammirare da lontano la silhouette di Castelluccio con attorno la distesa che comincia a colorarsi di Piano Grande. Quando invece arriviamo in paese, beh, è dura: gli edifici rimasti in piedi sono davvero pochi, così come quelli già rimessi in sesto. Però il lato positivo è dato dal fatto che le attività economiche sono aperte: negozi, bar, ristoranti: in prefabbricati o in box di fortuna, ma ci sono. Questo significa lavoro, posti di lavoro, persone che rimarranno lì, a ricostruire, a non abbandonare il loro paese. Diamo un piccolo contributo acquistando qualche sacchetto di farro e lenticchie... nel bauletto della Multistrada qualcosa ci sta sempre. Poi ovviamente andiamo a scattare la foto ricordo davanti al bosco a forma di Italia (le conifere che la formano sono state piantate durante la X Festa della Montagna del 1961 per volontà del ministro Mariano Rumor titolare all'epoca del Ministero dell'agricoltura - fonte Wikipedia) e ci rilassiamo un po' in un chioschetto, prima di affrontare Forca di Presta

Scendiamo alla statale che ci fa passare nei pressi di Arquata del Tronto ed Accumoli e raggiungiamo Amatrice, dove abbiamo prenotato una stanza all'Agriturismo Amatrice di Benni, struttura originale e a due passi dall'area food (la piazzetta con i bellissimi prefabbricati di legno e vetro che sta consentendo da anni di proseguire la propria attività ai ristoranti di Amatrice che hanno avuto gli stabili crollati). E' lunedì sera, purtroppo sono pochi i locali aperti. Scegliamo il Ristorante Roma: l'amatriciana è notevole, ma non è serata per il personale. Lasciamo perdere. Noi siamo venuti per dare il nostro contributo, quindi va comunque bene così. A nanna: ci siamo alzati presto, abbiamo percorso più di 400 chilometri, ed è ora di dormire! 


Martedì 21 giugno

Dopo la colazione, salutiamo cigni, anatre, oche e pappagallo, e lasciamo l'Agriturismo Amatrice in direzione del Lago di Campotosto. E' martedì mattina, e in giro non c'è davvero nessuno. Il Lago di Campotosto, oltretutto, è davvero sottoutilizzato in funzione turistica... lungo le sue rive appena qualche area camper, un chioschetto, un vecchio bar a Case Isaia... ecco, da qui parte la strada che porta alla frazione di Ortolano. TomTom non sa che è chiusa. Noi lo scopriamo sul momento, quindi torniamo indietro fino al ponte delle Stecche per intercettare da più a sud la strada statale 80 che ci condurrà fino a Montorio al Vomano. Qui svoltiamo a destra per Tossicia, Ornano Grande, Colledara e Villa Colli, e quindi raggiungere Vado di Sole per piombare nella piana del Ristoro Mucciante... ma siccome è presto ci spariamo un'andata-e-ritorno fino a Campo Imperatore (che sembra lì, ma ci sono 20 chilometri all'andata e 20 al ritorno).

Che dire? Ormai il Ristoro Mucciante, dove compri gli arrosticini da cucinare poi nelle fornacelle tenute sempre accese, è diventato un posto molto noto. A noi, che non arriviamo spessissimo da queste parti, dà ancora divertimento ed emozioni piacevoli, anche se ci si affumica, se il sole scotta e il vento rischia di far rovesciare il bicchiere con l'ottimo Montepulciano di Abruzzo.

Dopo pranzo ripartiamo godendoci i meravigliosi spazi di questo altopiano, ma anche la splendida strada e le splendide curve del Valico Capo La Serra. La direzione è sud: passiamo Castel del Monte, Ofena, Navelli, San Benedetto in Perillis ed Acciano. Il traffico è pressochè zero. A Castel di Ieri notiamo i resti di un tempio italico ben chiuso, quindi continuiamo a scendere. Passato Cocullo ecco la strada regionale 479 che ci fa entrare nelle Gole del Sagittario, a Villalago, al Lago di Scanno e Scanno. I boschi poi prendono il posto delle rocce, le meravigliose curve del Passo di Godi ed eccoci a Villetta Barrea e poi nella splendida ed ordinata Civitella Alfedena.

Qui abbiamo prenotato una stanza (e una cena) all'Albergo La Torre Antico Borgo. Ci siamo già stati qualche altra volta. E anche quest'anno conferma un incredibile rapporto qualità/prezzo/cortesia. Consigliatissimo.


Mercoledì 22 giugno

Il programma di oggi prevede di arrivare a L'Aquila. Volendo ci sarebbero poche ore di moto, ma non è il nostro modo di intendere il mototurismo, soprattutto quando si ha una Multistrada con le sospensioni semiattive e si è in mezzo al Parco nazionale d'Abruzzo. Quindi è ovvio che allungheremo parecchio il giro, andando a scoprire qualche stradina secondaria nella speranza di incontrare l'orso (i lupi li abbiamo visti a Civitella).

Da Civitella, quindi, scendiamo a Barrea guidando sulla bella SS83 Marsicana. Ovviamente il Colle della Croce (1164 metri slm) non è segnalato. Appena raggiunta Alfedena svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per il Lago della Montagna Spaccata. Non abbiamo idea di come siano quel lago e quella montagna, ma da qui, e per un po', sarà l'asfalto delle strade ad essere (molto) spaccato.

E' la strada provinciale di Pizzone, che ci fa raggiungere anche il bellissimo spiazzo a vista mucche+montagne (le Mainarde Molisane) del Centro Fondo Pianoro Campitelli. Ogni tanto c'è qualche cartello del parco, nulla più... Cmq la Ducati non si smonta (anche perchè, qui, probabilmente l'orso ci avrebbe trovato prima del carro attrezzi) e torniamo alla civiltà nei pressi del Lago di Castel San Vincenzo.

Castelnuovo al Volturno, Scapoli, Collalto: qui la strada si fa bella, e la Multistrada si sgranchisce un po' i pistoni.

Fontana Cicchetto, Valle Grande... proprio qui, a Valle Grande, ci fermiamo in un bar alimentari per farci preparare due panini per il pranzo (non sapevamo che a Forca d'Acero avremmo trovato un bar sul passo...). Due mega-panini con ottimo prosciutto e pecorino locali ad 1,50 euro cadauno. Con regolare scontrino. Da noi a Ravenna, il prezzo sarebbe stato più che doppio, più probabilmente triplo. E la gentilezza di chi vive e lavora in queste piccole località, nei confronti dei turisti, è quasi commovente. 

Ad Atina Inferiore si prende la SR509 di Forca d'Acero, molto divertente e guidabile (anche se ogni tanto occorre fare attenzione ad un po' di ghiaino) che arriva fino al passo (1.535 metri) in mezzo ai boschi.

Dopo aver gustato i costosissimi panini, scendiamo verso Opi, e poi a Ponte Campomizzo svoltiamo a destra sulla provinciale 17 per Bisegna, Ortona di Marsi, fino a Pescina. Proseguiamo per Celano, Ovindoli, Rocca di Mezzo. Andiamo cercare, sulla sinistra la strada per il Valico di Rocca di Cambio, poi con qualche bel tornante condiviso solo con una Subaru Impreza in allenamento 😀 scendiamo a L'Aquila.

Qui abbiamo prenotato all'Hotel Federico II. E' un hotel moderno ed un po' impersonale, ma si trova a poche centinaia di metri dal centro storico, ha il garage a disposizione per la moto, non costa troppo ed il personale è gentilissimo.

Una doccia veloce, e via per goderci il centro (qui stanno lavorando con impegno per la ricostruzione: stanno riaprendo negozi, bar ristoranti) e fare un po' di shopping. Ci godiamo anche il fiume di arrosticini (anche di manzo) che ci cucinano Al Vicoletto, che annaffiati con un'ottimo Montepulciano d'Abruzzo, vorremmo non finissero mai!


Giovedì 23 giugno

Giorno di rientro. Ripartiamo da L'Aquila godendoci di prima mattina le bellissime curve del Passo delle Capannelle, e poi i panorami sul lago da Campotosto (facciamo un itinerario diverso rispetto all'andata, ma anche oggi il TomTom vorrebbe farci fare la chiusissima Ortolano-Case Isaia). 

Facciamo anche una fermata veloce ad Amatrice per riempire il bauletto (... e poi dicono che le Ducati servono solo a correre... date un'occhiata all'ultima foto dell'album 😉) con tutto quello che non poteva stare in moto per quattro giorni senza rovinarsi, ma oggi si può! Consigliamo l'Alimentari 'Roberto e Rita', è nel centro commerciale provvisorio più vicino al centro... o dove c'era il centro (c'è il parcheggio).

E poi su: prima di Arquata del Tronto svoltiamo a sinistra in direzione Norcia nella speranza di percorrere le Forche Canapine, che invece sono chiuse. Ci toccano un sacco di chilometri (e qualche cantiere, anche in galleria) sulla statale 😕

Norcia, Cerreto di Spoleto, Sellano... al Valico del Soglio, incredibilmente il cartello c'è!

E poi scatta la sosta a Rasiglia, piccola chicca di paesino ristrutturato e percorso da innumerevoli canali di acqua sorgiva. Vale la pena di una sosta. In paese ci sono anche barettini e ristorantini davvero accoglienti... noi non lo sapevamo, quindi, affamati, ci siamo lanciati su un pur ottimo panino con la porchetta offerto da un camioncino all'ingresso del paese, ma la prossima volta magari... :-) 

La strada statale 77 ci fa scavalcare Colle San Lorenzo (450 metri) e poi ci fa scendere a Foligno e da qui fino a Umbertide, dove re-imbocchiamo la E45 in direzione nord.

Ultima tappa: Montone. In realtà casuale, perchè avevamo semplicemente voglia di un caffè lontano dalla superstrada. Siamo usciti a caso e seguito le indicazioni per Montone. Abbiamo trovato un piccolo gioiellino, ben tenuto e con panorami mozzafiato, come solo l'Italia può offrire. E poi la E45 fino a casa. Oltre 400 chilometri anche oggi, con il comfort, la sicurezza, la facilità ed il gusto di guida che solo la Multistrada sa offrire anche a pienissimo carico. Gran moto 😉

Le MAPPE dell'itinerario in questa raccolta di immagini su Google Foto.

Le FOTO in questo album su Google Foto.