sabato 18 marzo 2023

Ducati 2023 season opening e... un po' di Appennino

Sabato 18 marzo: presso Moto Europa è il w-e di apertura della stagione 2023. Ovviamente Claudia ed io ne approfittiamo per fare un salto ed un saluto a tutto il gruppo di Moto Europa e per sbavare sui modelli Ducati 2023. L'estetica è ovviamente un fattore molto soggettivo, ma a mio parere oggi le Ducati sono le Moto più belle ed emozionanti sul mercato. Il problema è che, come tutte le cose belle e preziose, costano un botto. Ma ormai un vecchio mototurista fermone non ha più alcuna velleità velocistica, quindi i 114 cavalli (ma bicilindrici e desmodromici della mia 950s bastano & avanzano).

Anche se l'aria è fredda, il sole cerca di far capolino dalla velatura che non riesce a nasconderlo. Decidiamo ovviamente di farci un giretto, quindi da Sant'Agata sul Santerno ci dirigiamo verso Castelbolognese, attraversiamo la Via Emilia e passiamo Riolo Terme e Borgo Rivola (dove resiste il cartello della Curva Capirossi) e raggiungiamo Palazzuolo Sul Senio. Da qui parte il bellissimo tracciato che porta a Marradi svalicando il Passo del Carnevale.

Da Marradi saliamo al Passo della Colla, dove il Nido d'Allocco ha rivitalizzato, con i suoi panini e le sue schiacciate, un valico che rischiava di scivolare nell'oblìo dopo la chiusura della 'mitica' Locanda. In effetti la schiacciata è davvero ottima. Peccato che non ci sia nulla per fermare il vento freddo (8 gradi) che sferza i tavolini all'aperto (gli unici esistenti, non c'è praticamente spazio al chiuso).


Freddo per freddo, decidiamo di salire verso Prato all'Albero e di scendere dal Passo della Sambuca, che oltre agli imperdibili panorami, regala l'ultima neve che resiste, all'ombra, al lato della strada.


Prima di entrare a Palazzuolo, questa volta svoltiamo a sinistra, in direzione Castel del Rio, per affrontare lo splendido Valico del Paretaio, strada poco conosciuta e spesso stretta (anche se ben tenuta) ma molto divertente e panoramica. Gli ultimi tornanti, poi, in mezzo ai prati, sembrano i tornantoni di Tobadill, nei di Landeck... ma forse è solo nostalgia delle Alpestrasse 'striache... bisogna provvedere ;-) 

La 'Montanara' ci fa raggiungere velocemente Fontanelice, e da qui, svoltando a destra, saliamo rapidamente verso il Passo del Prugno (ci sono anche i cartelli che richiamano pomposamente alla 'Strada della Lavanda', peccato che negli anni nessuno abbia mai curato le piante e le aiuole lungo la strada e nelle piazzole... e di lavanda ormai non ci sia più traccia. Noi italiani siamo bravissimi a farci del male...).

Il tempo di piegare di nuovo la Curva Capirossi e, prima di Riolo Terme, svoltiamo a sinistra per Via Gallisterna... è la stradella che si inerpica fino al crinale di Cima Gallisterna, diventata famosa per essere uno dei punti più pittoreschi e panoramici del circuito dei Mondiali di ciclismo recentemente svoltisi con base a Imola. Un passaggio troppo rapido e corto, ma lassù, nel crinale in mezzo ai calanchi, la vista spazia tra collina, pianura e mare... davvero bella.

Scendiamo verso Imola, costeggiamo l'autodromo ed è ora di puntare rapidamente verso casa, in quel di Ravenna.

I nostri 250 chilometri (e la nostra scorpacciata di curve) ce li siamo fatti. Un buon allenamento in vista dell'allungare il raggio che permetteranno la prossima primavere a poi l'estate.


sabato 11 marzo 2023

Rocca delle Caminate, Diga di Ridracoli, Campigna, Forche, Centoforche, Chioda... un gran bel giro ed una gran bella giornata

In questo periodo che vede la siccità attanagliare, purtroppo da ben due anni, tutto l'arco alpino (e di conseguenza la pianura padana), essere riusciti a riempire l'invaso di Ridracoli, che con i suoi 33.000.000 di metri cubi d'acqua, garantisce una buona riserva d'acqua per la Romagna, è qualcosa che dà un po' di tranquillità e sicurezza in vista dei prossimi mesi.

Quando poi l'invaso è pieno, e la diga esonda, lasciando l'acqua in eccesso al suo corso naturale verso il Bidente, l'esondazione è un vero e proprio spettacolo. Uno spettacolo frutto della collaborazione tra la capacità ingegneristica dell'Uomo, e la bellezza e la forza della Natura.

Non potevamo non esserci, e pagare i 5 Euro di ingresso è solo un piacevole contributo che si dà a RomagnaAcque e a chi gestisce in maniera più che ottimale questo invaso anche come attrazione turistica e naturalistica.

Oltretutto, ora che Ridracoli è diventata un'attrazione e che i parcheggi per le auto sono troppo pochi rispetto a chi vi si reca, essere saliti in moto è stato utile, oltre che divertente (sì, perchè qui le strade ed il paesaggio offerta valgono sempre un giro in moto!).

L'itinerario, di questo sabato mattina, è molto semplice: da Ravenna raggiungiamo Forlì e con la nuova tangenziale raggiungiamo Via delle Caminate (SP125) in modo da raggiungere Rocca delle Caminate sul bellissimo crinale sopra Borgo Condè.

Da Rocca delle Caminate scendiamo sulla Rocca di Meldola e poi, con la statale Bidentina, passiamo Cusercoli, Civitella, Santa Sofia. A Isola si svolta a sinistra per la Diga di Ridracoli (segnalata bene).


Al parcheggio si pagano i 5 euro di ingresso, e poi una stretta e ripida stradina (ben tenuta) si porta fino alla diga... che oggi è davvero uno spettacolo.

Dopo due passi lungo il lago di Ridracoli, torniamo in sella alla Multistrada: ci ricordavamo uno stretto stradello che da Biserno in pochi chilometri porta a Berleta, sulla Bidentina... in effetti c'è ancora, ma il manto asfaltato è davvero distrutto, e alla fine, in attesa delle (a quanto pare prevista) risistemazione, forse conviene tornare indietro fino a Isola.

Comunque la Bidentina è sempre bella, e dopo Corniolo la salita verso il Passo della Calla è una delle mie strade preferite!

Ci fermiamo da Cristian e Nada all'Alpen Bar di Campigna... anche qui la neve è rimasta davvero poca, ma almeno c'è ancora un po' di senso dell'inverno... Tortelli di patate con i funghi per Claudia, tagliatelle con ragù di cinghiale per me... una sosta in questo piccolo chalet alpino in mezzo ai boschi, è sempre un momento piacevolissimo.

Due chiacchiere, un bicchiere di vino... è ora di rientrare... verso la primavera.

Scendiamo fino a Galeata, dove svoltando a sinistra inizia la salita per il Valico delle Forche. A Strada San Zeno si svolta a sinistra per poche centinaia di metri per poi subito trovare, con strettissima svolta a destra, i bei tornanti del Valico di Centoforche che porta a Rocca San Casciano.


Attraversiamo il centro del paese e raggiungiamo Modigliana svalicando il Passo di Monte Chioda, dove vediamo, all'ombra, le ultimissime tracce di neve, per poi spaziare su tutta la Romagna fino al mare.

Da Modigliana a Faenza, invece è piena primavera, con albicocchi e peschi fioriti ovunque.

240 chilometri di piacere. Anche oggi la Multistrada si è dimostrata in ogni momento una compagna perfetta per divertirsi in coppia: agile, facile, sicura, confortevole e parca nei consumi. 



venerdì 3 marzo 2023

Italiani brava gente... si commuove, ma poi ci ripensa...


Come al solito mi piace andare un po' controcorrente (ah, quanto mi manca Montanelli) e cercando di schivare il falso buonismo-a-tutti-i-costi.

Parliamo di immigrazione. E di immigrati. Vivi, e morti (come nel naufragio di Crotone).

Pensate davvero che chi ha votato la destra, e lo ha fatto quasi solo pensando al problema immigrazione incontrollata e senso di insicurezza, oggi stia piangendo poi così tanto? E che, nel caso, continuerà a farlo ancora per molto?

Altri barconi arriveranno, altre navi sbarcheranno, altri immigrati chiederanno con arroganza i due Euro per il carrello davanti al supermercato, altri immigrati se ne staranno a cazzeggiare tutto il giorno dalle parti della stazione o del parco pubblico... e passata la settimana del dispiacere, tornerà a prevalere la voglia di fermare gli sbarchi.

D'altronde è chiaro a tutti (tranne che a una piccolissima parte di buonisti scollegati dalla realtà) che non possiamo aprire le porte indiscriminatamente: se lo si venisse a sapere, il flusso in arrivo da Africa e Asia sarebbe ingestibile e insostenibile.

E allora smettiamola con questi piagnistei inutili e squallidi: ci saranno anche altri morti, perchè in qualche modo (anche rendendo difficile l'accesso), è ovvio che l'Europa e l'Italia debbano continuare a scoraggiare le partenze.

Detto questo, sarebbe ora che tutti (sia da destra che da sinistra) si lavorasse insieme su due direzioni: aiutare le economie dei Paesi di partenza, approvare vere politiche si inserimento culturale e lavorativo per chi è qui. E leggi ferree (e rimpatri certi per chi non ha diritto di restare) per ridare sicurezza all'opinione pubblica.